Lo slogan “Terra mare cielo”, coniato a metà degli anni Trenta – e utilizzato anche nelle forme “Cielo terra mare” “Cielo mare terra”, con o senza virgole – sottolinea una diversificazione produttiva che si estende a tutti i settori dei trasporti: dalla strada alla ferrovia, dai grandi motori marini all’aviazione civile e militare.

Marcello Dudovich, Bozzetto pubblicitario Fiat 1500, 1935; Bozzetto anonimo, 1940.
Sezione longitudinale della Fiat 500 Topolino, parzialmente sezionata nei suoi organi meccanici, 1936.

12 ottobre 1934

– Consegnati al cav. Prever in presenza del sen. Agnelli i sopporti in gomma durezza 3 per il motore e il cambio.
– L’ing. Zerbi propone cuscinetti Allison al posto di quelli a sfere e a rulli e dice che basterebbe la stessa lunghezza per farli andar bene: consiglia di fare un calcolo.
– Il cav. Prever propone di provare a sostituire i cuscinetti attuali con cuscinetti in bronzo.
– Il Senatore, troncando le discussioni, dice che se i nuovi sopporti in gomma ed i cuscinetti speciali miglioreranno la rumorosità fino a renderla passabile si lascerà tutto come è.
– Il giro di Avigliana è stato fatto a 63 km di media.
– Prima delle 14,30 sono stati montati i sopporti di gomma in durezza 3 e la vettura è stata provata da Prever e Genero. I sopporti di gomma durezza 3 non hanno dato nessun risultato dal punto di vista rumore.
– Chiamato a rapporto dal Senatore sono stato interpellato nella discussione sulla stabilità della vettura 1500 per la quale il Senatore vuole provare la sospensione tipo “Zero A”: perciò debbo dare a ing. Zerbi il tracciato della sospensione.
– Nel confronto fra 1500 e “Zero A” si è parlato del rapporto fra passo e carreggiata che per la “Zero A” è uguale a 1,8 mentre per la 1500 è uguale a 2,2.
– Alzata la vettura si è riscontrato che i bracci ammortizzatori posteriori toccano la carrozzeria.
[…]
Più tardi sono chiamato dal senatore Agnelli e viene deciso (dato che l’albero è più sollecitato di quello della Balilla) di rinforzarlo il più possibile. Disegnato subito un albero con colletti forati ed uno con bracci manovella aumentati (avvertito Audisio nel caso di difficoltà montaggio stantuffi).

Dante Giacosa, I miei 40 anni di progettazione alla Fiat

Ufficio tecnico dello stabilimento di corso Dante, 1921.

Al primo volo del G.2 aveva voluto assistere il senatore Agnelli insieme con Valletta, Savoia e altri dirigenti. Quando l’aereo toccò terra Agnelli disse: “Bene. Questo aeroplano ha volato; quand’è che posso volarci io?” Con l’entusiasmo dei miei 29 anni risposi senza batter ciglio: “Senatore, quando vuole.” Seguì un momento di imbarazzato silenzio, tutti mi guardarono con aria di rimprovero, qualcuno mi sussurrò all’orecchio: “Quando si parla con il Senatore bisogna essere più cauti.” […] Ma il senatore Agnelli non era un uomo da dire le cose due volte e così dovemmo stabilire la data per il suo volo con il G.2 […]. In un’atmosfera un po’ tesa l’apparecchio decollò e fece un breve giro sopra Collegno, poi il pilota, che aveva ricevuto un sacco di raccomandazioni, si voltò verso di noi come per dire: “Atterro?” Ma il Senatore: “Ca fasa quaicosa” [Faccia qualcosa] e così siamo rimasti un’ora in volo.

Giuseppe Gabrielli, Una vita per l’aviazione

Giovanni Agnelli all’Aeronautica d’Italia con il principe Karol di Romania, 1925.
Giovanni Agnelli al termine di un volo effettuato sul velivolo SVA 10 pilotato da Arturo Ferrarin, 1924.

Sovente, nel tardo pomeriggio il Senatore mi chiamava nel suo ufficio per parlare di aviazione. Io temevo di fargli perdere ore preziose e un giorno gli dissi: “Ma come fa, Senatore, con tutto il lavoro che ha, a trovare il tempo per queste conversazioni?”, mi rispose: “Lavoro? Io non lavoro, penso solo a quello che devono fare gli altri.”

Giuseppe Gabrielli, Una vita per l’aviazione

Aerei Fiat G12 in costruzione all’Aeronautica d’Italia.