Giovanni Agnelli con Benito Mussolini in visita al Lingotto, 1923.

Ad evitare il grave e assurdo pericolo che la Fiat finisca per considerarsi un’istituzione intangibile e sacra dello Stato, al pari della Dinastia, della Chiesa, del Regime, e avanzi continue pretese, bisogna considerare la Fiat come un’intrapresa privata simile a migliaia di altre, del destino delle quali lo Stato può anche disinteressarsi. La Fiat ha molti operai, sta bene, ma questo non le dà diritto a speciali privilegi. […] La Fiat faccia il suo gioco. Il Regime fa il suo. Questa specie di ossessione – a fondo ricattatorio – su quello che fa o non fa, farà o non farà, l’impresa privata della Fiat deve finire.

Mussolini al prefetto di Torino

Mentre in occasione visita Sua Maestà il Re alla Fiat direzione conteggiò e pagò tre ore in più del lavoro perduto durante la visita, in conseguenza visita Vostra Eccellenza furono invece detratte agli operai dal primo acconto settimanale tre ore… Quasi siasi voluto dare immediata sensazione che visita E.V. sia costata a ciascun operaio parte salario.

Il prefetto di Torino a Mussolini

Visita di Benito Mussolini allo stabilimento del Lingotto, 24 ottobre 1932: le maestranze Fiat radunate per l’occasione e il Senatore sul palco con il Duce.
Fiat 508 M Coloniale, bozzetto di Gugli Rossi, 1936; Littorina-Fiat Riviera-Sestrières. 5 ore, manifesto di Giuseppe Riccobaldi del Bava, 1934.
Fiat Ardita, manifesto di Alberto Bianchi, 1933;
Trattrice agricola Fiat 700 A. Il lavoro di una giornata, manifesto di Plinio Codognato, 1930.
Mario Sironi, La conquista dell’Impero, 1936.
Automezzi Fiat durante una visita di Mussolini in Libia, 1926.
Littorina Fiat alla stazione di Addis Abeba, Etiopia.
Fiat 1100 militare e autocarrette OM in Africa.