Chi entra nella Fiat può credere di trovarsi in un grande albergo moderno, pulito, con scale simmetriche, con grandi porte a vetri. Tutto bianco, niente decorazioni, i soli mobili indispensabili: squallido, ma grandioso. Nel primo palazzo che vi accoglie non si lavora: ci sono uffici e scuole. L’americanismo comincia con la filantropia; una filantropia fatta di calcolo e di utile reciproco. L’idea deve essere stata di Agnelli, l’uomo delle intuizioni e delle accortezze psicologiche. Non si capirebbe la fortuna della Fiat e la sua popolarità tra le folle se non si pensasse a queste qualità, diciamo pure poetiche, di Agnelli: il capitano d’industria che sa capire e sfruttare (negli altri!) il valore del disinteresse, l’uomo che sa conquistarsi le simpatie col sorriso.

Piero Gobetti, Visita alla Fiat, dicembre 1923

Bambini lungo la rampa elicoidale della torre Balilla, colonia marina Fiat di Marina di Massa.
Interno della torre Balilla.
Giovanni Agnelli in visita alla colonia.
Il Senatore alla festa della Madre e del Fanciullo a Villar Perosa, 1937.
Scuola professionale Fiat.
Giovanni Agnelli, Vittorio Valletta e Ugo Gobbato con i ginnasti del Dopolavoro Fiat, 1924.
Benedizione e posa della prima pietra dell’Istituto Internazionale “Edoardo Agnelli”, 1938. Sono presenti il cardinale Fossati e il rettore maggiore dei salesiani don Pietro Ricaldone con le autorità.
Giovanni Agnelli in visita al Sanatorio Tina Nasi Agnelli di Pra Catinat, Fenestrelle, 1938.
Giovanni Agnelli in visita al Sanatorio Tina Nasi Agnelli di Pra Catinat, Fenestrelle, 1938.